Serie A 1929/30: Roma-Cremonese 9-0: il primo abbraccio con la città
Quel giorno, tra gli applausi del pubblico romano accorso numeroso in via Flaminia, nacque qualcosa che va oltre il risultato: nacque il rapporto viscerale tra la Roma e la sua città, fatto di appartenenza, passione, e orgoglio.

Il 13 ottobre 1929 non fu solo una domenica di calcio. Fu il giorno in cui la Roma, appena nata, conobbe per la prima volta il calore della sua gente. Allo Stadio della Rondinella, un impianto modesto ma carico di speranze situato in via del Vignola, nel quartiere Flaminio, i giallorossi fecero il loro esordio casalingo in Serie A, appena una settimana dopo il battesimo amaro di Alessandria. Quello che accadde quel giorno fu qualcosa di più di una vittoria: fu una dichiarazione d’amore.
La Roma travolse la Cremonese con un roboante 9-0, una sinfonia di gol che restò impressa per sempre nella storia del club. Dopo una breve fiammata iniziale degli ospiti, i giallorossi presero in mano la partita con un gioco fluido, tecnico, corale. Apre le danze Chini al 7’, poi sale in cattedra Ossoinach, autore di una tripletta (13’, 37’, 80’). Volk, il nostro primo grande bomber, timbrò anche lui tre volte (42’, 49’, 87’), mentre Bernardini al 86’ e Benatti all’88’ completarono l’opera con due perle finali. La Roma giocò con eleganza e cattiveria agonistica, con una mediana impeccabile e una difesa che respingeva ogni tentativo avversario.
Quel giorno, tra gli applausi del pubblico romano accorso numeroso in via Flaminia, nacque qualcosa che va oltre il risultato: nacque il rapporto viscerale tra la Roma e la sua città, fatto di appartenenza, passione, e orgoglio. Non era solo calcio: era l’inizio di una storia d’amore che continua, intensa e fedele, fino a oggi.